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Inpgi: giornalista augura la morte a Moriga

ROMA – «Se dovessi indicare un indiscusso punto di riferimento all’Inpgi, competente come pochi in materia previdenziale, aggiornato, sempre presente in ufficio anche oltre l’orario di lavoro e disponibile per tutto e con tutti, in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora, anche nei giorni festivi e durante le ferie, non avrei alcun dubbio: Augusto Moriga, il dirigente del Servizio Entrate Contributive. Un eccellente professionista e, soprattutto, una persona perbene».

Carlo Parisi, segretario generale della Figec Cisal e consigliere di amministrazione dell’Inpgi

Lo afferma Carlo Parisi, segretario generale della Figec Cisal e consigliere di amministrazione dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani, stringendosi al fianco di Moriga destinatario di una farneticante mail inviatagli, addirittura a mezzo Pec, da un giornalista giuliano.
«Allo stesso modo – ha scritto, tra l’altro, il giornalista del Friuli Venezia Giulia nella Pec – sarà mia cura, caro signor Augusto Moriga, pregare ogni giorno (finché il destino me lo permetterà) affinché il Padreterno le possa fornire una morte lenta e oltremodo dolorosa. Un augurio sincero che estendo oltre che a Lei, anche a tutta la sua famiglia e a tutto l’inutile ufficio che dirige. Poi sarà mia cura venire a pisciare sulla sua tomba. Cordialmente. L.D.».
«La gente non sta bene! Non mi era capitata mai una cosa del genere… meglio riderci sopra», ha commentato Augusto Moriga rendendo nota la notizia sui social.

La sede Inpgi in via Nizza 35 a Roma

«Quel che è certo – afferma Carlo Parisi – è che il gravissimo contenuto della lettera, oltre a non poter trovare giustificazione neppure nel più esasperante motivo che abbia potuto spingere L.D. a scrivere quelle parole, non può certamente essere liquidato con una risata, soprattutto se lo stesso è ancora iscritto all’Ordine dei giornalisti».
All’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani che, tra l’altro, dal 1° luglio 2022 non si occupa più di dipendenti e pensionati ma di lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, tutto si può legittimamente contestare, ma non la gentile disponibilità che, dal primo dei dirigenti all’ultimo degli impiegati, tutti i lavoratori abbiano sempre offerto a tutti i giornalisti italiani. Pertanto, il mio vivo ringraziamento e la piena solidarietà va ad Augusto ed a tutti i lavoratori dell’Inpgi: quelli che continuano a lavorare in via Nizza e quelli che sono stati costretti ad andare all’Inps». (giornalistitalia.it)

 

redazione

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