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Informazione: l’uomo prima dell’algoritmo

ROMA – Nuove norme per il sistema dell’informazione e una chiara regolamentazione sull’utilizzo dei social network. Sono questi alcuni dei temi trattati a inizio settembre nell’incontro dell’on. Debora Serracchiani del Gruppo Pd alla Camera dei deputati, con il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, il presidente Lorenzo De Boca e il fiduciario per il Friuli Venezia Giulia, Andrea Bulgarelli.
Argomenti che, in queste settimane, hanno dimostrato quanto sia ormai urgente un intervento di carattere politico-normativo. Dall’Intelligenza artificiale che irrompe nel giornalismo senza regole da rispettare, alla continuità alla cui le fake news “drogano” il settore dell’informazione, senza dimenticare l’urgenza di un maggiore controllo sugli aspetti commerciali relativi ai social media:  è sempre più attuale l’azione di sensibilizzazione che Figec Cisal sta portando avanti, proprio per evidenziare quali siano i rischi di un sistema dell’informazione e della comunicazione in cui sia dato più spazio all’algoritmo che all’uomo.
Sulla necessità di normare questi ambiti, che ormai sono diventati una consuetudine della nostra quotidianità virtuale, si è espressa l’on. Debora Serracchiani che in questi giorni nel programma “5 minuti”, condotto da Bruno Vespa, ha evidenziato come «siamo di fronte a forme di comunicazione nuove che condizionano spesso le nostre scelte ed è giusto che la politica cerchi di normarle» e riguardo all’ipotesi di una soluzione bipartisan la deputata ha rilanciato: «Se riusciamo a farla insieme io sarei soddisfatta».

Licia Ronzulli

Una proposta di condivisione politica che possa coinvolgere tutto il Parlamento, quella avanzata dalla Serracchiani, che ha subito trovato riscontro positivo già all’interno della trasmissione da parte della sen. Licia Ronzulli, di Forza Italia, membro del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
«Come è accaduto con Internet in passato, oggi con l’intelligenza artificiale – ricorda Ronzulli – stiamo assistendo a una nuova rivoluzione del digitale che si sta affermando rapidamente a livello sociale, tanto da necessitare urgentemente un quadro normativo adeguato. Solo se correttamente implementata e gestita, l’IA potrà diventare un supporto indispensabile nell’attività di tutti noi, affiancandoci in svariati settori, come la sanità, l’industria, la mobilità. Il suo uso distorto rappresenta, invece, una minaccia che va tenuta sotto osservazione. È una grandissima sfida. La sfida che ci attende è incorporare all’interno della tecnologia un buon livello di etica, che non deve essere concepita come un limite all’innovazione ma come un elemento imprescindibile affinché la tecnologia stessa possa davvero essere utilizzata per migliorare la vita di tutti noi».
«Questo viaggio – conclude Licia Ronzulli – è un percorso simile a quello di Ulisse che vagava senza avere un porto sicuro per ritornare alla sua Itaca. Non esistono porti sicuri nemmeno nel digitale, serve un impegno continuo in cui tutti dovremo essere coinvolti, perché tutti noi siamo un po’ Ulisse». (giornalistitalia.it)

redazione

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