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Figec Cisal: “Urge una seria riforma dell’editoria”

Solidarietà ai lavoratori della Gedi in agitazione dopo la cessione di due rami d’azienda

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ROMA – «È inaccettabile assistere al perpetrare di strategie aziendali che, passando sopra la testa delle persone, mortificano la dignità umana e professionale dei lavoratori». Lo afferma la Giunta Esecutiva della Figec Cisal, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, guidata dal segretario generale Carlo Parisi, esprimendo piena solidarietà ai giornalisti e a tutto il personale del Gruppo Gedi in stato di agitazione dopo la cessione, senza alcun preavviso, di due rami d’azienda.
«Tutti i giorni – denuncia la Figec Cisal – tocchiamo, infatti, con mano i drammi causati da scelte imprenditoriali che pongono attenzione solo all’aspetto del profitto e non alla rilevanza dell’informazione quale garante del nostro sistema democratico».
«Proprio in virtù del fatto che nel settore dell’editoria tutte le strategie aziendali attuate a macchia di leopardo non stanno portando da nessuna parte», il sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, dell’arte e della cultura Figec Cisal fa appello alla politica e alle istituzioni «affinché venga posta in essere una riforma complessiva del settore che riguardi la creazione di norme moderne ed efficaci per un’informazione in continua e rapida evoluzione. Una riforma – conclude la Giunta Esecutiva della Figec Cisal – che agevoli l’attuazione di strategie di sostegno agli investimenti e all’occupazione attraverso politiche del lavoro che garantiscano spettanze e contributi adeguati ai lavoratori per affrontare dignitosamente il presente e non vivere nell’incubo di ritrovarsi in futuro con pensioni da fame». (figec.it)

IL COMUNICATO DEL COORDINAMENTO DEI CDR DEL GRUPPO GEDI

Cari lettori, il comunicato che state leggendo lo troverete oggi su tutte le testate del Gruppo Gedi ed è stato approvato dal Coordinamento dei Cdr che si è appena formato. È rivolto a voi per comunicarvi perché, da oggi, tutte le rappresentanze sindacali dei giornalisti sono entrate in stato d’agitazione. Ieri, infatti, abbiamo appreso che il gruppo, senza alcun preavviso, ha ceduto due rami d’azienda, Operations Multimediali e Demand&Delivery, al colosso Accenture. Si tratta di 65 persone che, dal 1° gennaio, passeranno a un’altra azienda e con un altro contratto di lavoro.
L’annuncio ci preoccupa umanamente per le modalità brutali con le quali è stato comunicato e professionalmente per le ricadute. I due rami d’azienda fanno infatti parte di GediDigital, il motore digitale del gruppo su cui, negli ultimi anni, l’azienda ha investito molto in termini di denaro, personale e professionalità. Colleghi che si occupano della parte tecnologicamente più avanzata dei nostri contenuti (video, audio, podcast, grafici interattivi) e della manutenzione di hardware e software che ci permettono di fare il nostro lavoro e di informarvi ogni giorno.
La decisione di esternalizzare questo comparto strategico è per noi illogica, incomprensibile, grave.
Per questo, nell’esprimere piena solidarietà ai colleghi, abbiamo chiesto un incontro all’azienda da tenersi entro 15 giorni perché spieghi le ragioni di questa scelta e illustri il piano industriale e le strategie del gruppo, mai chiariti in tutti questi anni. Il coordinamento si riserva di adottare ogni forma di lotta per ottenere finalmente chiarezza e tutela di tutti i lavoratori, garanzie fondamentali per assicurarvi un’informazione corretta e di qualità.

Il Coordinamento dei Cdr del Gruppo Gedi

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